Empowerment per uscire dalla violenza
Progetto che verrà realizzato negli anni 2025-2026 con il contributo dalla Regione Emilia-Romagna.
Partner: Comune di Ravenna, Comune di Cervia, Comune di Russi
Progetto che verrà realizzato negli anni 2025-2026 con il contributo dalla Regione Emilia-Romagna.
Partner: Comune di Ravenna, Comune di Cervia, Comune di Russi
Obiettivo generale A
FAVORIRE L’EMPOWERMENT delle partecipanti: riconoscimento, potenziamento e/o riabilitazione delle competenze e delle risorse necessarie per proporsi in maniera coerente sul mercato del lavoro e costituirsi come fonti di crescita e arricchimento per la società in cui vivono.
Parole chiave del progetto:
auto- aiuto: donne che si sostengono a vicenda e trovano soluzioni per lottare contro la violenza maschile
auto-determinazione: riacquistare autostima, riappropriarsi della propria vita e di tutte le risorse per rendersi indipendente dal controllo del partner
empowerment: “rafforzarsi”, riguadagnare forza personale, emotiva e psicologica per lasciare il violento o cambiare una relazione impari, se si decide di rimanere con lui.
Favorire la consapevolezza di sé: affinché ciascuna donna possa acquisire consapevolezza di sé e della relazione tra le proprie azioni e i contesti sociali.
Favorire la costruzione di un progetto di vita soddisfacente, attuabile, coerente, raggiungibile anche attraverso l’acquisizione di risorse, conoscenze e competenze praticoteoriche spendibili in società e nella professione.
Aumentare la consapevolezza sugli stereotipi di genere, per le partecipanti e per la collettività.
Approfondire il tema della alimentazione consapevole, specificatamente pensato per le donne vittime di violenza, per il benessere fisico e psicologico della donna e centrato sul fornire alle donne un orientamento basato sul piacere e sulla soddisfazione a livello corporeo e mentale. È stato dimostrato infatti che un approccio consapevole alla tavola può ridurre la fame emotiva e migliorare il tono dell’umore, le energie complessive, aumentare l’autostima e portare la persona ad una percezione migliore di sè.
Analisi di contesto
Il centro antiviolenza è storicamente impegnato nel contrasto alla violenza di genere e dal 2000 ha in essere una convenzione con i Comuni di Ravenna, Cervia e Russi per accoglienza e ospitalità di donne vittime di violenza di genere. Il centro antiviolenza accoglie ogni anno circa 400 donne e gestisce cinque case rifugio (tre sul territorio di Ravenna e due su quello di Cervia) per l’ospitalità di donne e minori vittime di violenza. All’interno del centro antiviolenza è attivo uno sportello di accompagnamento al lavoro, finanziato da fondi regionali, attraverso il quale vengono offerti alle donne che si rivolgono allo stesso servizi di orientamento al mondo del lavoro, redazione di curricula, corsi di formazione e tirocini lavorativi. Il centro antiviolenza LINEA ROSA ODV considera l’empowerment socioeconomico come uno strumento utile e necessario alla fuoriuscita dalla violenza.
Questo significa, concretamente, lavorare sulla disponibilità e accessibilità delle risorse, sulla capacità delle donne e sullo sviluppo del loro potenziale.
All’interno dei nostri interventi, misurare l’empowerment di donne fuoriuscite da percorsi di violenza presenta alcune specificità legate alla condizione di particolare vulnerabilità che queste ultime sperimentano o hanno sperimentato.
A questo proposito, ancora più che in altri casi, è necessario fare uno sforzo di contestualizzazione dell’empowerment e della sua misurazione attraverso l’utilizzo di indicatori specifici, ma anche tramite la descrizione qualitativa delle forme e della distribuzione del potere all’interno del processo.
Importante per la misurazione dell’empowerment nella fuoriuscita dalla violenza, è la considerazione dell’aspetto psicologico relativo in particolare al disturbo post-traumatico da stress (PTSD).
Ambito territoriale
Il territorio di attuazione del progetto coincide con il Distretto Socio-Sanitario che comprende i Comuni di Ravenna, Cervia e Russi. Attraverso la progettazione integrata all’interno dei Piani di Zona, si lavora per strutturare interventi che rispettino le esigenze specifiche dei diversi territori con un approccio volto a potenziare la rete di servizi. Ravenna, secondo comune per estensione territoriale, con 40 km di costa e 162 mila abitanti, Cervia con 9 km di spiaggia e 29.000 abitanti, Russi con 13 mila abitanti per un’area di 46 km quadrati. Ravenna, dal 2011 è uno dei comuni pilota del 1522 e Cervia ha partecipato alla realizzazione del progetto Rete Adria, promosso dal Comune di Roseto degli Abruzzi, finanziato dal DPO. Tutti e tre i comuni hanno una convenzione con Linea Rosa per il sostegno a donne che subiscono violenza.
Esigenze e bisogni individuati
I dati statistici in possesso del centro antiviolenza mostrano che gli interventi di empowerment di donne sopravvissute a situazioni di violenza (inteso genericamente come avente l’obiettivo di consentire alle donne di accedere a competenze e risorse per affrontare in modo più efficace lo stress e i traumi attuali e futuri) hanno un effetto attenuante sui sintomi del PTSD nei casi di livelli di violenza bassi e moderati.
Ciò significa lavorare sull‘empowerment potenziale e misurare i cambiamenti sia in termini di risorse che di capacità. Lavorare su risorse e capacità ha significato, nei nostri interventi, promuovere l’indipendenza economica ovvero la condizione in cui le donne hanno accesso ad una gamma di opportunità economiche e risorse, compresi occupazione, servizi e reddito disponibile sufficiente.
Spesso, infatti, le donne rimangono in relazioni maltrattanti perché loro stesse e i/le loro figli/e dipendono finanziariamente dal partner. Ciò è vero in particolare per le donne che fuoriescono da percorsi di violenza, per cui l’occupazione è uno dei modi principali per essere economicamente indipendenti.
La prevenzione primaria alla violenza di genere si focalizza sulla sensibilizzazione, mentre quella secondaria indica le risposte immediate date alle donne sopravvissute alla violenza. di empowerment socioeconomico.
E’ evidente, infatti, che le donne vittime di violenza che non dispongono di una indipendenza economica hanno maggiore probabilità di restare a lungo in una relazione violenta.
L’indipendenza economica ha dunque un ruolo nella decisione di abbandonare una relazione violenta, e in questo senso l’empowerment socioeconomico concorre a quella che viene definita prevenzione terziaria alla violenza di genere, focalizzata sulle risposte a medio e lungo-termine date alle donne che ne fuoriescono.
Il supporto economico compreso nella prevenzione terziaria si lega a quello sociale, occupazionale, finanziario, legale, abitativo e relativo alla cura delle figlie e dei figli. Tutte queste categorie fanno parte del percorso di empowerment e concorrono alla sua misurazione a seconda degli obiettivi specifici degli interventi.
Proposta progettuale
Laboratori esperienziali per le donne vittime di violenza finalizzati all’empowerment
Un ciclo di laboratori esperienziali in cui andare ad esplorare le proprie risorse, allenarsi ad uscire dalla comfort zone e riscoprire il valore della condivisione. Uno spazio per sé, tutto al femminile, in cui fermarsi ed alzare lo sguardo per fare il pieno di nuove energie e consapevolezze.
Il percorso di empowerment prevede per ciascuna partecipante un ciclo di incontri della durata di 10 settimane. Tale percorso ha una parte di laboratorio esperienziale e psicoeducativo e una parte di sportello di orientamento, counseling e ascolto.
Laboratorio esperienziale e psicoeducativo di empowerment: percorso volto a riscoprirsi, valorizzarsi, accrescere la consapevolezza e ad incrementare strumenti e competenze utili per una partecipazione attiva al mondo del lavoro e al contesto sociale. Questo modulo consta di 10 incontri (settimanali), di 2 ore ciascuno: 8 psicologico-psicoeducativi (consapevolezza, tolleranza dell’angoscia e della sofferenza, regolazione emotiva, accettazione, abilità di mindfulness, comunicazione assertiva e non violenta, competenze socio-relazionali) e 2 di conoscenze specifiche (educazione economico-finanziaria e basi del diritto su disparità e violenza di genere).
Negli 8 incontri psicologici è prevista una parte di attività pratico-esperienziali (ad esempio: meditazioni, role-playing, serious games, contenuti video/audio, passeggiate, esercizi di ginnastica dolce, storie o testimonianze), a cui segue una parte psicoeducativa sulle competenze e meta-competenze psicologiche e sul significato delle pratiche.
Laboratori e incontri nelle aziende per agevolare l’inserimento lavorativo della donne vittime di violenza
Gli incontri di approfondimento con le aziende del territorio sono utili per esplorare le cause, le forme e le conseguenze della violenza oltre che gli stereotipi ed i ruoli di genere ed i loro effetti sul perpetrarsi della violenza maschile sulle donne. Non si tratta di semplice sensibilizzazione, ma di studiare insieme le modalità che le aziende stesse, in quanto luoghi di lavoro, possono strutturare per affrontare tale problematica, far conoscere i centri antiviolenza del territorio, fornire informazioni sui servizi pubblici e privati presenti nei territori in grado di fornire aiuto a chi ne dovesse aver bisogno.
Promuovere un mercato del lavoro sensibile e ricettivo ai bisogni delle donne che hanno subito violenza, avere un management informato e consapevole e luoghi di lavoro sicuri e accoglienti sono aspetti fondamentali per contrastare la violenza di genere.
Solo mettendo in rete tutti gli attori chiave del territorio, dai centri antiviolenza alle istituzioni, dai centri per l’impiego alle imprese, si può garantire una presa in carico a 360° delle donne e favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro.
Laboratori per le donne vittime di violenza finalizzati alla consapevolezza alimentare
Attraverso incontri di formazione esperienziale attiva verranno forniti alle donne strumenti e nozioni che serviranno a realizzare lavori a casa da ricondividere nel gruppo di volta in volta per stimolare la consapevolezza ed il cambiamento. Il gruppo di lavoro, inoltre, in questo progetto diventa un luogo sicuro di confronto in cui portare le proprie esperienze senza giudizi.
Le donne possono quindi iniziare un processo di cura di sé più profondo che le possa aiutare a riprendere contatto in modo amorevole con il loro corpo così come potranno essere più consapevoli di come il loro corpo funziona e cosa possono fare per se stesse ed i loro bambini e le loro bambine.
Date queste premesse, questo tipo di percorso è adatto a sostenere la prevenzione e la cura dei disturbi metabolici e del comportamento nutrizionale ed alimentare influendo positivamente lo stato di salute della singola donna affinchè possa avere un impatto anche a livello di comunità, essendo l’alimentazione un momento di condivisione/incontro tra le persone.
Benificiari diretti del progetto:
Donne vittime di violenza in accoglienza presso il centro Linea Rosa e residenti nei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi.
Donne in accoglienza allo sportello di accompagnamento al lavoro interno al centro antiviolenza.
Donne ospiti nelle case rifugio.
Dirigenti e dipendenti aziende che operano sul territorio.
Network sociale di dirigenti e dipendenti delle aziende.
Risultati attesi
Acquisizione di strumenti per il raggiungimento dell’indipendenza socioeconomica.
Incremento della capacità di prendersi cura di sé e degli eventuali figli in termini di welfare nel proprio territorio.
Sensibilizzazione sul tema di aziende e dei/delle dipendenti e, indirettamente, le loro famiglie e il loro network sociale.
Coerenza del progetto
Il progetto è coerente con le politiche attuate dalla Regione sul tema della prevenzione della violenza contro i minori, della prevenzione al conflitto e alla differenza di genere oltre alla promozione delle pari opportunità.
Replicabilità del progetto
Ovunque sia presente territorialmente un centro antiviolenza è possibile riprodurre questo progetto finalizzato all’empowerment e alla creazione di una solida rete di sostegno per le donne vittime di violenza per il reinserimento lavorativo.
Sistema di monitoraggio e valutazione
Questionario di consapevolezza (ante-post) con accento sulla e sull’autovalutazione delle abilità comunicative, di mediazione dei conflitti e assertività.
Lettera di restituzione per ciascuna partecipante, con riassunto della sua crescita nel percorso, co-costruita insieme alla partecipante
Follow-up a 6 mesi: valutazione situazione sociale, familiare, lavorativa e di benessere per le partecipanti.
Questionario compilato dalle aziende e dai/dalle dipendenti coinvolti/e nel percorso formativo.
Attività di comunicazione
Tutte le attività realizzate con le donne verranno pubblicizzate attraverso il sito web e i social media.
Referente del progetto:
Monica Vodarich – 0544/216316 – email monicav@linearosa.it