SPORTELLO
DI ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO
Per consentire alle donne il raggiungimento di una completa autonomia nel percorso di uscita dalla violenza l’associazione ha realizzato, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, uno sportello di orientamento al lavoro per donne vittime di maltrattamenti.
A CHI è RIVOLTO?
Allo sportello possono rivolgersi le donne che, a causa di violenza familiare, hanno la necessità di trovare o cambiare lavoro.
COME FUNZIONA
Allo sportello vengono realizzati colloqui di consulenza e orientamento al lavoro e viene fornito un supporto per definire le competenze personali cui far seguire un accompagnamento al lavoro stesso.
Le donne vengono aiutate a individuare il lavoro in base alle possibilità offerte dal mercato e delle competenze individuali.
Scopo principale dell’attività è tenere in considerazione i limiti imposti dai vincoli di cura dei figli e dalla mancanza del supporto familiare e amicale, che spesso nei casi di maltrattamento familiare vengono meno. Il supporto all’inserimento o al reinserimento lavorativo è importante soprattutto per offrire la possibilità di incrementare le proprie competenze e inserirle in un ruolo attivo all’interno della costruzione del proprio percorso lavorativo.
Lo sportello lavoro mira a rendere le donne consapevoli delle eventuali problematiche del caso (conciliazione figli/lavoro senza sostegno da parte del partner o supporto familiare), fornendo gli strumenti per riuscire a sostenere l’impegno lavorativo.
Il progetto si propone di aiutare ogni donna ad analizzare, capitalizzare e accrescere il proprio potenziale.
L’accompagnamento al lavoro è un processo che permette di acquisire autonomia nel reperimento e nell’organizzazione delle informazioni sul mercato del lavoro e sulle opportunità lavorative, in coerenza con le proprie ambizioni professionali.
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SPORTELLO
PSICOLOGICO
La consulenza psicologica mira ad aiutare le donne di fronte a momenti complicati del ciclo di vita, accompagnandole a riesaminare le situazioni complesse vissute per valutare possibili alternative, utilizzando al meglio le risorse già possedute della persona e dei suoi sistemi di riferimento. Viene data l’opportunità di ampliare lo sguardo riflessivo, affrontando il problema della violenza come questione sociale e non solo individuale e personale, riducendo l’isolamento esistenziale, contrastando i sentimenti di vergogna e senso di colpa
COME FUNZIONA
La presa in carico psicologica inizia con la costruzione di una relazione di fiducia per esplorare in assoluta protezione i passati eventi traumatici vissuti dalla donna.
Impostazione del percorso:
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Setting il più flessibile possibile nei tempi, evitando di decidere a priori e unidirezionalmente le modalità di svolgimento
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Rispetto dei tempi della donna, nel racconto di quanto accaduto, consentendo un accesso graduale alle memorie traumatiche
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Costruzione partecipata ed attiva delle possibili soluzioni a situazioni conflittuali e complesse, nel pieno rispetto dell’individualità della donna e nel riconoscimento delle sue potenzialità.
Sostegno alla genitorialità:
Per le donne con figlie/i minori, è previsto un programma di rafforzamento della relazione affettiva nel rapporto madre-figlia/o attraverso il sostegno alla genitorialità. A loro proponiamo un percorso con la psicologa del Centro per riappropriarsi e rivitalizzare le proprie risorse in quanto madri, per sviluppare relazioni “nutrienti” e per ritrovare un sano rapporto. La professionista accompagnerà le mamme in questo cammino senza sostituirsi al loro ruolo, ma aiutandole ad esprimerlo e approfondirlo.
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